La Carta di Toronto per l’Attività Fisica: una chiamata globale all’Azione.
«L’inattività fisica è al quarto posto tra le principali cause di morte»
Il karate di Vittorio Veneto ha sottoscritto la Carta di Toronto. Un importante documento che attesta la volontà del gruppo di karateki del vittoriese di assumersi la responsabilità di promuovere l’attività fisica, lo sport, non necessariamente agonistico, la volontà di sensibilizzare alle tematiche ambientali, promuovendo modalità di spostamento attive come l’andare in bicicletta.
Si tratta di un importante strumento di advocacy che interviene sul piano della salute, dello sviluppo sostenibile ed economico.
L’inattività fisica è al quarto posto tra le principali cause di morte. Le conseguenze si evidenziano a vari livelli, anche sul piano economico le ripercussioni colpiscono la sanità. Mentre l’attività fisica promuove la socializzazione, la seconda ottiene l’effetto contrario andando a ledere l’aspetto di socialità che caratterizza l’essere umano. Si chiede un maggior impegno politico fattivo e, non di minor importanza, nella promozione di realtà locali che incentivino il contrasto di questi tre milioni di morti evitabili all’anno.
La Carta si concentrerà per l’appunto sull’ordine di quattro aree strategiche di intervento, la prima sarà quella di realizzare una politica ed un piano d’azione a livello nazionale, mentre la seconda l’introduzione di politiche a sostegno dell’attività fisica, riorientare servizi e finanziamenti nell’istruzione, nella pianificazione urbanistica della mobilità, nei luoghi di lavoro, nello sport libero, nella sanità.
Partnership, collaborazioni, consulte nazionali e gruppi di lavoro intersettoriali saranno la forza di questo messaggio.
Per saperne di più o leggere la Carta che qui si è dovuti riassumere si veda www.globalpa.org.uk
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PS. Karate KYU ha deciso di impegnarsi nell’iniziativa, in questa “chiamata globale all’azione”, pur conscio di sporadiche considerazioni ambigue della Carta, come quella che considera il cambiamento delle strutture familiari un contributo al favorirsi dell’inattività e dunque rintracciando un po’ di confusione sui nemici della sedentarietà, che è di certo pericolosa ma non bisogna farne per questo una notte in cui tutte le vacche sono bigie.
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